Kumitè


Kumitè sportivo

Il combattimento sportivo agonistico del Karate ha molte limitazione sull’uso delle tecniche di attacco e difesa rispetto al Karate marziale. Solo alcune tecniche in alcuni parti del corpo vengono ammesse ai fini del punteggio. La preparazione sia tattica che atletica sono alla base del combattimento. Ogni tecnica di attacco / contrattacco (pugni e calci), come quelle di difesa (parate e schivate) devono essere eseguite ad una velocità elevata, sempre nel rispetto della buona forma.

Storia

Il Kumitè è la parte pratica del Karate, viene tradotto come combattimento, nonostante il termine sia l’unione delle parole kumi che vuol dire mettere insieme e te che significa mano, quindi mettere insieme le mani, ma non per intendere uno scontro con prevalsa sull’avversario, quanto una crescita reciproca. Il Kumitè tradizionale antico prevedeva diverse fasi in cui erano previsti dei passi iniziali comandati con azione, parata e contrattacco. Il Jiyu kumite libero (quello senza accordi preventivi tra le parti) si inizia a praticare in Giappone verso la metà degli anni ’30.


Stefano Maniscalco
Categorie

Gli atleti del kumitè vengono divisi in fasce di età, peso e sesso come da regolamento F.I.J.L.K.A.M.  nonchè dalla W.K.F.

Classi Agonisti
dai 12 ai 35 anni
  • Esordienti A
  • Esordienti B
  • Cadetti
  • Juniores
  • Seniores
Classi preagonisti
dai 6 ai 11 anni
  • Bambini
  • Faniulli
  • Ragazzi
 Classi Agonisti
dai 36 anni in su
  • Master
  • Amatori